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È il momento per l’UE di garantire soluzioni per tenere sotto controllo le bollette, respingere l’inflazione e far crescere le economie, proteggere i più vulnerabili.

Superata la pandemia, non è la guerra in Ucraina a preoccupare i cittadini europei ma il costo della vita. Per il 93% dei cittadini europei, secondo un sondaggio Eurobarometro del Parlamento Europeo, la qualità della vita in Europa è messa in discussione per il caro vita. Tuttavia, questo aspetto non influisce sulla fiducia dei cittadini europei nei confronti dell’UE, perché si aspettano continui a lavorare a possibili soluzioni in grado di mitigare gli effetti della crisi.

In ciascun stato membro, oltre sette intervistati su dieci hanno dichiarato di esser preoccupati del crescente costo della vita. I dati più alti in Grecia (100%), Cipro (99%), Italia e Portogallo (entrambi con una percentuale pari al 98%).

La preoccupazione maggiore riguarda l’aumento dei prezzi, compresi quelli dell’energia e dei generi alimentari, seguita, per 82%, dalla minaccia della povertà e dell’esclusione sociale, seguita dal cambiamento climatico e dalla diffusione della guerra in Ucraina ad altri paesi pari al terzo posto con l’81%. In Italia sono il cambiamento climatico e la povertà e esclusione sociale a occupare il secondo posto, entrambe 92%.

L’elevata fiducia in favore dell’UE è dovuta soprattutto dall’esperienza passata Covid che ha dimostrato una notevole capacità di coesione e messo in atto misure efficaci. Per questo i cittadini europei si aspettano che l’UE continui a lavorare a possibili soluzioni per mitigare gli effetti aggravanti delle molteplici crisi che hanno colpito il continente anche se al momento non si dicono soddisfatti delle misure intraprese, a livello sia nazionale sia europeo. Infatti, solo un terzo dei cittadini si dice soddisfatto rispetto a quanto adottato dal proprio governo nazionale e dall’UE per far fronte al crescente costo della vita che sempre più sentire. Tanto vero che il 46% della popolazione dell’UE afferma che il proprio tenore di vita sia già stato ridotto a causa delle conseguenze della pandemia di Covid-19, della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e dall’aumento del costo della vita. Un altro 39% non ha ancora visto diminuire il proprio tenore di vita, ma si aspetta che ciò avvenga nell’anno a venire, con prospettive piuttosto negative per il 2023. Se a questo ci aggiungiamo le crescenti difficoltà di pagamento delle bollette nella media europea dal 30% al 39%, all’autunno 2021 e solo in Italia questo dato è al 64% è comprensibile la preoccupazione delle persone.

È il momento per l’UE di garantire soluzioni per tenere sotto controllo le bollette, respingere l’inflazione e far crescere le economie, proteggere i più vulnerabili.

Le molteplici crisi geopolitiche degli ultimi anni, il duro colpo pandemico, richiedono profonde sfide ai politici europei. Con l’inflazione ai massimi da decenni, i cittadini si aspettano dal Parlamento europeo un’efficacia lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Ma anche una più attenta azione alla salute pubblica e alla lotta contro il cambiamento climatico, sostegno all’economia e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Nel nostro Paese il 45% dele persone considerano prioritari il supporto alla creazione di nuovi lavori e il 42% la salute pubblica.

Un momento economicamente duro da superare sta diventando una occasione irrepetibile, per l’UE, di dimostrare come la sua esistenza sia fondamentale per gli europei. Le recenti crisi, e in particolare la guerra della Russia contro l’Ucraina, stanno rafforzando il sostegno dei cittadini all’UE. Il 62% degli europei vede l’adesione all’UE come una “buona cosa” che rappresenta uno dei risultati più alti mai registrati dal 2007. In Italia questo dato è al 46%!

Il 66% dei cittadini europei considera importante l’appartenenza del proprio paese all’UE e il 72% ritiene che il proprio paese abbia beneficiato dall’essere membro dell’UE, il 61% per l’Italia.

Nel contesto bellico ucraina Russia, il tema della “pace”, per i cittadini europei è come una delle ragioni fondamentali e fondanti dell’Unione.

Infatti, il 36% dei cittadini afferma che il contributo dell’Unione europea al mantenimento della pace e al rafforzamento della sicurezza sono i principali benefici dell’adesione all’UE, +6% rispetto all’autunno 2021 e che faciliti una migliore cooperazione tra gli Stati membri.

Quando le crisi si trasformano in opportunità.

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