Un tragico 5 marzo del 1962 ci lasciava Libero Liberati.
Il “cavaliere d’acciaio” o anche detto il “ternano volante” durante una sessione di allenamento perdeva il controllo della sua Gilera 500 sul “curvone di Cervara”.
Tutti noi Ternani passando per la Statale valnerina 209 abbiamo visto quella lapide, che non e’ solo la commemorazione di un campione del mondo tristemente scomprso in sella alla sua moto, ma di una storia lontana 59 anni che ci riporta ad un motoclismo epico, dove la sicurezza per il pilota era un caschetto, una tuta in pelle e poco piu’, dove i circuiti erano cittadini ed i piloti provavano in strada.
Una storia di un motoclismo nostalgico ma fatto di tanta passione, dove i Ternani si schieravano in massa per andare a vedere Libero lungo la strada che da viale Brin porta verso Papigno.
Nel glorioso “circuito dell’ acciaio”, come nei circuiti cittadini delle citta’ piu’ vicine godeva di una schiera di affezionati, tra i quali anche il nonno di chi vi scrive, sempre pronti a spostarsi in circuiti lontani, trasferte onerose, solamente per sperare di vedere un loro concittadino tagliare il traguardo davanti a tutti .
Da appassionato quale sono, mi auguro di poter vedere il nostro Petrucci, che gia gareggia nella massima serie, girare in un circuito Ternano o limitrofo che magari porti il nome del ” Cavaliere D’acciaio”.