Se sul fronte del mondo del lavoro si prevede un autunno “caldo” è la scuola a “stemperare” il clima “caldo” che si era creato per la sua riapertura, con il tema Green Pass, le vaccinazioni, tamponi e sospensioni dal lavoro.
Superati gli ostacoli, con la maggioranza delle organizzazioni sindacali, sono pronti a tornare a scuola i docenti e tutto il personale scolastico, con oltre il 90% del personale scolastico vaccinato e con una forte crescita di studenti che si sta vaccinando.
Il ministro Bianchi ha dichiarato che il suo ministero con il Garante della privacy, stanno lavorando attraverso uno strumento, che sarà attivo al rientro degli studenti e a disposizione dei dirigenti scolastici, per controllare il Green Pass.
Pertanto, non ci sono incertezze sulle procedure, la norma è chiara, per il personale scolastico chi ha il Green pass va a scuola, chi non lo ha sarà sospeso e il tampone, che non è un sostituto del vaccino ma solo un atto di tracciamento, sarà gratuito e quindi disponibile solo per i fragili che non possono vaccinarsi.
Per gli studenti, per il momento, nessun obbligo di Green pass, visto anche il crescente numero dei giovani che stanno ricorrendo alla vaccinazione.
Il motivo, oltre che ideologico, poiché la scuola è un luogo dove la discriminazione è bandita e si contrasta, è dovuto al fatto che secondo il ministro le scuole hanno gli strumenti che gli consentono di effettuare un costante tracciamento e nel caso in cui si inizi a diffondere un contagio gli permettono un tempestivo isolamento e monitoraggio del focolaio e quindi di gestire la situazione.
Quindi, sembrerebbe superata l’idea che in presenza di un focolaio, tutta una regione vada in zona rossa…almeno a parole.