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Green pass, la Fesica-Confsal finanzia i tamponi ai lavoratori grazie alla bilateralità

La Federazione, anche se consiglia la vaccinazione, per non gravare né sul lavoratore, né sui cittadini, ha ritenuto utile prevedere e disporre tramite Ebit ed Ebiasp, due enti bilaterali di cui è parte sindacale costituente, l’erogazione di contributi per l’acquisto dei tamponi tramite il fondo per le prestazioni sanitarie.

Dopo il Decreto Legge varato dal Governo è cresciuto il dibattito pubblico sul, Green Pass come lasciapassare per lavorare che, dal 15 ottobre prossimo, interesserà tutti i lavoratori e rappresenterà un vincolo.

Indipendentemente di cosa si pensi sull’obbligo della certificazione verde negli ambienti di lavoro come strumento di sicurezza, rileviamo come alcune forze politiche e parti sociali stiano avanzando la proposta di offrire tamponi gratuiti, qualora fossero a carico dei lavoratori, a tutti i non vaccinati che vogliono svolgere servizio.

La Fesica Confsal non può esimersi dal far notare però che i campioni cosiddetti gratuiti che “passerebbe” il Sistema sanitario nazionale, non lo sono poi davvero se solo si pensa alla figura – nota a tutti – del “cittadino contribuente”, tenuto appunto al versamento di tributi per finanziare le casse dello Stato per la copertura della spesa pubblica che può essere rappresentata dall’erogazione di servizi o, come in questo caso, di beni.

Per questo motivo la nostra Federazione – anche se consiglia la vaccinazione – per non gravare né sul lavoratore, né sui cittadini, ha ritenuto utile prevedere e disporre tramite Ebit ed Ebiasp, due enti bilaterali di cui è parte sindacale costituente, l’erogazione di contributi per l’acquisto dei tamponi tramite il fondo per le prestazioni sanitarie. Pertanto il lavoratore dipendente che non vorrà vaccinarsi e ricevere il green pass, potrà continuare ad andare a lavoro senza costi dovuti, come in questo caso, al mero esercizio della libertà personale.

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