L’attenzione è rivolta al “Decreto Sostegno” su cui il governo sta lavorando senza sosta per definire gli interventi da fare per una spesa complessiva compresa tra i 30-40 miliardi di euro.
La misura principale riguarda lo Stop licenziamenti, in scadenza a fine marzo e che sarà prorogato, probabilmente, fino a giugno, segue il rifinanziamento della GIG Covid con l’intenzione di prolungarla per tutto il 2021, come il diritto allo Smart Working per i genitori in caso di scuole chiuse e figli in Dad o in quarantena.
Inoltre, viene portata avanti l’intensione di cancellare le vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro comprese sanzioni e interessi e l’intervento di proroga per quanto riguarda le scadenze fiscali, al momento in scadenza ad aprile.
Tutta da comporre è la questione degli indennizzi su cui il governo vuole dare un netto segnale di discontinuità comunque si tenterà di dare un segno di discontinuità a partire dalla piattaforma per l’erogazione, affidata a Sogei che dovrà indennizzare 2,7 milioni di imprese e professionisti entro aprile.
Si lavora per preparare misure normative di sostegno alle imprese, la bozza che circola profila 4 fasce di indennizzo a fondo perduto
- contributo del 30% per chi fattura fino a da 100mila euro l’anno,
- al 25% per imprese e Partite IVA con ricavi fra 101mila euro e 400mila euro,
- al 20% fra 400mila euro e un milione di euro,
- al 15% da 1 a 5 milioni.
Ma c’è chi spinge per adottare il criterio dei costi fissi, che avrebbe però delle criticità ad esempio nel caso dei professionisti, con costi fissi molto bassi. La soluzione potrebbe essere un mix dei due criteri.
Saranno anche abbandonati i codici Ateco, conservando qualche distinzione per settore, alla filiera della neve, con la stagione saltata, dovrebbe andare un contributo aggiuntivo per ora quantificato in 600 milioni.