Seppellita, almeno per ora, la “scure” dei dazi su acciaio e alluminio tra Unione europea e Stati Uniti in vista dell’incontro, previsto nel mese di giugno, a Bruxelles tra il presidente americano Joe Biden e l’Ue.
Pertanto l’Europa non applicherà l’aumento, atteso per il primo giugno, ai dazi sui prodotti proveniente dagli Stati Uniti, le tariffe sarebbero dovute raddoppiare, fornendo quindi una diplomatica tregua alla “guerra” commerciale iniziata nel 2018.
La decisione, di sospendere temporaneamente l’aumento automatico delle misure Ue di riequilibrio contro le tariffe americane su acciaio e alluminio, ha lo scopo di riavviare le discussioni e di trovare soluzioni, condivise, sul problema della sovraccapacità globale del settore e recuperare quindi quei proficui rapporti commerciali tra i due continenti.
Inoltre, il recupero delle relazioni commerciali tra USA e Ue consentono di mettere in atto tute quelle politiche comuni utili a contrastare maggiormente la potente economia Cinese.
Dunque l’EU risponde positivamente alla precedente iniziativa di marzoquando Ue e Usa avevano sospeso per quattro mesi i dazi imposti da entrambe le parti nella partita dei sussidi giudicati non compatibili nel settore aeronautico ad Airbus e Boeing, e l’iniziativa presa dalla Ue, pur non essendo una sospensione reciproca delle tariffe, peraltro sollecitata più volte dall’Unione Europea, è un passo, importante, di apertura tra Bruxelles e Washington.
I dazi commerciali furono introdotti nel marzo 2018 quando gli USA decisero di imporre maggiori misure economiche pari al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio prodotti in Ue e Asia.
Come contromisura, l’EU introdussetariffe del 25% su beni statunitensi per un valore totale di 2 miliardi e 830 milioni di euro, cioè un terzo rispetto all’export europeo soggetto alle tariffe USA, il limite massimo consentito dalle norme della Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio), per il cosiddetto «ribilanciamento» dei sovrapprezzi.
Una buona notizia per le due economie, visto che il “vecchio” continente fatica nella ripresa, mentre il “nuovo” continente è già ripartito e il continente asiatico già è in surplus di produzione.
Ricordiamo che i dazi americani su acciaio e alluminio colpirono in modo particolare Italia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Spagna, Francia, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Polonia, ma la richiesta di acciaio made in Ue è rimasta comunque alta nonostante i dazi.
Infatti solo nel 2020 l’Europa ha esportato negli Stati Uniti circa 3,2 milioni di tonnellate di acciaio, importandone 698 mila tonnellate.
L’Italia, secondo produttore e consumatore di acciaio europeo, nello stesso anno ha esportato 189 mila tonnellate e ne ha importate 45 mila tonnellate.
L’auspicio è che si possa trovare un accordo e “fumare” il calumet della pace…commerciale.