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Bonus “neet” nel decreto lavoro

Fondi per 80 milioni di euro nel 2023 e di 51,8 milioni di euro per il 2024

È atteso nei prossimi giorni il provvedimento Bonus Giovani in Consiglio dei ministri. Quello che sappiamo finora è previsto un incentivo rafforzato che prevede sgravi del 60% per i datori privati che assumeranno under 30 e varrà per 12 mesi su contratti stabili o di apprendistato. Inizio modulo

Il governo quindi è al lavoro per contrastare il fenomeno dei “Neet”, (i giovani italiani che non studiano e non lavorano). Il Neet (not (engaged) in education, employment or training)è un indicatore che individua la quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione e in Italia si stima che siano oltre tre milioni, il 23,1% (il tasso più alto in Ue) mentre la media europea è del 13,1%. Inoltre, altra “dolente” considerazione è che la percentuale è rimasta invariata rispetto all’ultimo decennio e molto lontana dall’obiettivo fissato da Bruxelles per il 2030, che prevede una riduzione al 9%.

Per contrastare questo fenomeno, il governo ha intenzione di inserire un “nuovo” incentivo rafforzato che arriverà nel decreto lavoro. Il decreto legge sul lavoro, che sarà approvato in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri, contiene una corposa parte su lavoro e pensioni, oltre al cuore del provvedimento, rappresentato dalla riforma del reddito di cittadinanza e gli incentivi per chi assumerà giovani.

Per quello che finora sappiamo, i datori di lavoro privati che assumeranno under 30 “neet” registrati al programma “iniziativa occupazione giovani” sarà riconosciuto un incentivo pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per 12 mesi. Si dovrà trattare di nuove assunzioni effettuate a decorrere dall’1 giugno e fino a fine anno. Questo contributo verrà riconosciuto per assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante, ovvero il cosiddetto apprendistato di secondo livello. Saranno invece esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Secondo la relazione tecnica che accompagna il decreto legge, si stima che nel 2023 la misura potrebbe favorire circa 70mila nuove assunzioni di giovani under 30. Tra queste, il 56% (39mila giovani) con un contratto stabile o di apprendistato professionalizzante, per una retribuzione media mensile (calcolata sul 2021) di 1.300 euro. Per potere fruire dell’incentivo servirà fare una domanda all’Inps, tramite un’apposita procedura telematica. Entro cinque giorni, sempre online, l’istituto comunica la disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo. In caso di esito positivo, a favore del richiedente scatta una riserva di somme pari all’ammontare previsto dell’incentivo.

A quel punto, entro i successivi sette giorni, andrà firmato il contratto incentivato. E ancora entro ulteriori sette giorni, andrà comunicata all’Inps, sempre in via telematica, l’avvenuta stipula del rapporto di lavoro. Se non si rispettano queste scadenze, il richiedente decade dalla riserva di somme operata in suo favore, che vengono quindi rimesse a disposizione di nuovi potenziali beneficiari. Inoltre, sempre secondo quanto emerso finora dalla bozza del decreto, l’incentivo sarà inoltre cumulabile con l’esonero totale triennale previsto per le nuove assunzioni (tra cui le trasformazioni di rapporti a termine) a tempo indeterminato di under 36 effettuate nel corso dell’anno 2023, prorogato dall’ultima legge di bilancio. Sarà anche cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote previsti. In caso di cumulo, però, l’incentivo è riconosciuto nella misura del 20% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per ogni lavoratore neet assunto. Secondo quanto prevede la bozza, le somme verranno riconosciute dall’Inps in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande, tenendo conto dell’effettiva stipula del contratto incentivato. Infine, se i fondi dovessero essere insufficienti, non verranno considerate altre domande e quindi verrà subito fornita una comunicazione ufficiale dello stop alle richieste.

I fondi per questa misura sono di iniziativa sono di 80 milioni di euro nel 2023, a copertura sul programma operativo nazionale “iniziativa occupazione giovani”, secondo la ripartizione regionale individuata da un provvedimento Anpal (agenzia nazionale politiche attive lavoro) da emanarsi entro un mese dall’entrata in vigore del decreto lavoro. Per il 2024, invece, la copertura è stimata in 51,8 milioni di euro.

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