Che cos’è
L’inflazione è l’aumento generale e progressivo del livello dei prezzi di beni e servizi. Questo comporta una diminuzione del potere d’acquisto della moneta. Se in periodi di bassa inflazione potevo acquistare un certo quantitativo di beni, in un periodo di alta inflazione con gli stessi soldi di prima potrò acquistarne di meno.
In altre parole, l’inflazione determina una riduzione della capacità di spesa delle persone.
Quali sono le cause?
L’inflazione può avere tante cause, talvolta legate a singoli Paesi, altre volte di natura più generale.
L’aumento dell’inflazione di quest’anno può essere ricondotto a un insieme di fattori tra cui:
- la rapida riapertura delle attività economiche seguita alla pandemia: le persone hanno iniziato a uscire, ad acquistare di più, facendo salire la domanda a un ritmo più veloce dell’offerta;
- le interruzioni nelle catene di approvvigionamento dell’industria a livello globale;
- l’aumento dei prezzi delle materie prime, a cominciare dal gas.
La guerra tra Russia e Ucraina si è aggiunta a questo scenario, rendendo più difficoltoso il reperimento di certe materie prime.
Chi la calcola?
L’inflazione si misura prendendo a riferimento un insieme di beni e servizi, il cosiddetto paniere, e confrontando le variazioni dei prezzi anno su anno.
In particolare, partendo dal paniere si possono calcolare:
- l’indice dei prezzi al consumo (IPC), ovvero la variazione dei prezzi di questi beni;
- l’indice dei prezzi alla produzione (IPP), riferito alla variazione media dei prezzi che le imprese pagano per le materie prime che vengono utilizzate per produrre i beni.
In Italia, l’Istituto Nazionale di Statistica – l’Istat – ha il compito di stimare mensilmente l’andamento dei prezzi al consumo di un insieme di prodotti. La sua composizione viene aggiornata ogni anno per tenere conto di come cambiano nel tempo i comportamenti dei consumatori.
Chi si occupa di mantenere la stabilità dei prezzi?
Il compito di mantenere i prezzi a livelli stabili è portato avanti dalla Banca Centrale Europea, insieme alle altre Banche Centrali, attraverso gli strumenti della cosiddetta politica monetaria.
In questo momento siamo di fronte a un’elevata inflazione, ma sarebbe sbagliato pensare che il suo opposto sia una situazione ottimale. Anche una riduzione generalizzata e continua dei prezzi, detta deflazione, è in grado di apportare conseguenze molto negative sull’economia. In estrema sintesi, infatti, se i prezzi continuano a scendere, le persone tenderanno a rinviare gli acquisti aspettando che i prezzi diminuiscano ulteriormente. I negozi e le imprese non riusciranno a vendere i loro beni e saranno portati a ridurne ulteriormente i prezzi, con effetti negativi su tutto il sistema economico.
Inflazione, risparmi e Fondo Cometa
L’inflazione, come detto, diminuisce il potere d’acquisto e minaccia la stabilità dei prezzi. Un euro oggi varrà meno domani e così via.
Conformemente alla sua missione previdenziale, Fondo Cometa è impegnato in una gestione prudente e responsabile dei tuoi risparmi che da ora, pur in uno scenario di mercato turbolento, può contare anche sui nuovi comparti di investimento, che permetteranno di offrirti una pensione complementare sempre più adeguata e rendimenti interessanti.
Occorre inoltre tenere sempre presente che l’investimento previdenziale trova uno dei suoi punti di forza nell’orizzonte temporale di lungo periodo: non è cioè una forma di investimento pensata per produrre risultati nel giro di qualche mese, ma si muove in un’ottica di medio-lungo termine, accompagnando il lavoratore nel corso della sua vita attiva e mettendogli a disposizione, una volta in pensione, una rendita significativa che gli consentirà di mantenere un tenore di vita affine a quello goduto fino a quel momento.
(Fonte-Cometa news)
