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Nuove regole anti-covid dal 15 febbraio…

I lavoratori over 50 inadempienti che dal prossimo 15 febbraio si presenteranno senza green pass rafforzato al lavoro, e presteranno comunque servizio, rischiano una multa che va dai 600 ai 1.500 euro.

Oramai da oltre 2 anni siamo in balia di cambi improvvisi sulle banali regole del vivere quotidiano, che oggi ci vengono dettate dalla cosiddetta certificazione verde.

Tale situazione sta compromettendo la ripresa economica del Paese. Infatti come si può chiedere la fiducia a imprese e consumatori se il governo stesso no non ne dà?

Il continuo emanare regole, decreti poco chiari e troppo frequenti hanno creato un clima di instabilità, di incertezza, di timore che non incoraggia certo le imprese a investire e i consumatori a comprare.

Gli stessi dati ISTAT testimoniano come è in la fiducia da parte di consumatori e imprese, che limitano investimenti e assunzioni, segnalando la diminuzione sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 117,7 a 114,2) sia di quello del mondo aziendale (da 112,7 a 105,4).

Per correre ai ripari, il governo ha emanato un nuovo Decreto, l’ennesimo di una lunga serie, dove si prova ad allentare le misure restrittive.

La validità del Green Pass da terza dose, meno DAD a scuola e nessuna restrizione in zona rossa ai vaccinati sono i punti cardine per tentare di rilanciare i consumi e la fiducia del ”mercato” interno.

Vediamo le norme principali contenute nel nuovo decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 2022.

Green Pass dopo la terza dose

La validità per il Super Green Pass:

  • resta limitata a sei mesi per chi completa il primo ciclo vaccinale
  • indefinita per chi ha fatto o farà la dose booster, il Green Pass (dunque, non terminerà dopo un certo lasso di tempo).

Lo scopo del provvedimento è di evitare che scadano le certificazioni senza che sia possibile ottenerne una nuova, considerando che non è prevista una quarta dose di vaccino, almeno per il momento.

Pertanto chi si è sottoposto alla terza dose è equiparato chi ha contratto il COVID ed è guarito dopo il completamento del ciclo vaccinale primario.

Attenzione: il Green Pass 2G (da vaccino o guarigione) rilasciato dopo le prime due dosi (o unica dose nel caso di somministrazione con J&J), continua invece a durare sei mesi, mentre il Green Pass 3G (da tampone) resta limitato alle 72/48 ore.

Niente restrizioni dopo il vaccino in zona rossa

Altra novità per chi ha il Super Green Pass è che non ha nessuna restrizione nel caso la propria Regione finisca in zona rossa. Tale misura è molto importante perché impatta anche sulle attività economiche. Infatti questo significa sostanzialmente che non ci sarà più alcun lockdown e le attività come bar, ristoranti, negozi potranno restare aperti ma accessibili solo a chi è vaccinato.

Obbligo al lavoro per gli over 50

Green pass rafforzato con obbligo al lavoro per gli over 50 a partire dal 15 febbraio. Non si tratta più solo di categorie di dipendenti pubblici e privati, perché a essere interessati dal super green pass obbligatorio sul luogo di lavoro saranno tutti i lavoratori con 50 anni o più, i quali non potranno più contare solo sul semplice tampone.

Dal 1° febbraio infatti è scattato l’obbligo di vaccino proprio per gli over 50 che dal 15 febbraio potranno recarsi quindi sul posto di lavoro solo se avranno iniziato o completato il ciclo vaccinale.

Pertanto, se da qualche giorno gli over 50 rischiano una multa di 100 euro se non hanno avviato il ciclo vaccinale, dal 15 febbraio gli stessi con l’obbligo di green pass rafforzato potrebbero perdere e spendere molto di più.

Coloro che non si presenteranno al lavoro con il green pass rafforzato saranno considerati assenti ingiustificati, pertanto non potranno prestare servizio e verrà loro sospeso lo stipendio. Il posto di lavoro viene conservato e non vengono introdotte sanzioni disciplinari.

Coloro che non possono sottoporsi alla vaccinazione, e che quindi non sono obbligati a mostrare il green pass rafforzato, dal 15 febbraio sono adibiti a diversa mansione per evitare il rischio di contagio.

I lavoratori over 50 inadempienti che dal prossimo 15 febbraio si presenteranno senza green pass rafforzato al lavoro, e presteranno comunque servizio, rischiano una multa che va dai 600 ai 1.500 euro. I controlli al solito spettano ai datori di lavoro pubblici e privati.

Turismo in Italia

Agli stranieri che arriveranno in Italia, essenzialmente per turismo ma non soltanto, sarà riconosciuto lo status vaccinale del Paese di origine, e qualora sussistano differenze normative rispetto alle regole italiane (ad esempio paesi che utilizzano altri vaccini o il cui Green Pass dura 9 mesi invece che 6 mesi), sarà richiesto un tampone supplementare, test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore), per l’accesso ai servizi e alle attività soggette a restrizioni in Italia con Green Pass Rafforzato. Questo avviene nei seguenti casi:

  • se sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, ma sono trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione,
  • hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia.

Per ulteriori approfondimenti alleghiamo il decreto;

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/01/07/22G00002/sg

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