Lo smart working da oltre un anno è diventato un modello organizzativo del sistema lavorativo italiano.
Ciò che doveva essere una realtà transitoria è divenuta parte integrante e strutturale del sistema tanto che si rende necessaria una sua regolamentazione.
L’INAIL, nell’adeguarsi alle nuove forme organizzative del mondo del lavoro, ha comunicato che da febbraio 2021 anche i lavoratori in smart working avranno diritto all’assicurazione per l’infortunio sul lavoro, come per i Rider e i titolari di Reddito di Cittadinanza.
Pertanto anche i lavoratori in Smart Working avranno diritto, come per il lavoro in presenza, alla medesima tutela contro gli infortuni sul lavoro e con la stessa procedura per la richiesta degli indennizzi che dovrà essere presentata online sul sito dell’INAIL dal datore di lavoro.
Come funziona l’infortunio sul lavoro in smart working
Con il messaggio del 2 febbraio 2021 l’INAIL chiarisce che chi lavora da casa è anche coperto da eventuali infortuni avvenuti sul posto di lavoro stesso, cioè sempre la propria dimora ma stabilisce anche quali sono le tipologie di infortunio coperte.
Gli infortuni avvenuti durante il tragitto, da e per il raggiungimento del luogo di lavoro, in questo caso l’abitazione sono sempre riconosciuti.
Per esempio, nel caso in cui il lavoratore sia costretto a recarsi in un determinato luogo per esigenze lavorative.
Sono invece esclusi gli infortuni avvenuti durante soste non necessarie e non dichiarate, quali può essere fermarsi al bar o al ristorante, solo per fare alcuni pratici esempi.
Non sono da meno gli infortuni che possono avvenire all’interno della propria abitazione.
È di esempio il caso recente di una 50enne che durante una telefonata, per motivi di lavoro, con un collega e con il cellulare aziendale è caduta dalle scale di casa provocandosi un paio di fratture. In questo caso l’INAIL ha riconosciuto l’incidente come infortunio sul lavoro alla donna, impiegata amministrativa di un’azienda metalmeccanica, oltre ai giorni di malattia, avrà un risarcimento di 20mila euro per il danno biologico nonché visite e terapie gratis senza obbligo di ticket per i prossimi dieci anni.
Pertanto il caso dimostra che per beneficiare dei diritti e degli incentivi INAIL in smart working valgono le medesime norme dell’infortunio normale e cioè l’evento non deve essere stato causato da negligenza o comportamento pericoloso del lavoratore.
L’INAIL avverte anche che saranno effettuati controlli stretti per verificare eventuali dichiarazioni mendaci.
Come si calcola l’importo erogato dall’INAIL per gli infortuni sul lavoro
La retribuzione per l’infortunio in smart working segue la stessa normativa del lavoro in sede.
Pertanto per il giorno dell’incidente il lavoratore infortunato riceverà il 100% della paga, mentre i tre giorni successivi, che sono a carico del datore di lavoro, il 60% del corrispettivo giornaliero.
Dal quarto giorno scattano i contributi INAIL che consistono in un’indennità pari al 60% della retribuzione, per i primi 90 giorni dal momento dell’incidente.
Successivamente a questi 90 giorni, l’Indennità sale al 75% e viene erogata fino alla guarigione del lavoratore.
Per stabilire l’importo erogato si applica la percentuale suddetta alla retribuzione dei 15 giorni lavorativi precedenti all’infortunio, anche se in molti casi la cifra erogata dall’INAIL viene integrata dal datore di lavoro, in modo che il lavoratore riceva il 100% della retribuzione giornaliera fino a che non si sia completamente rimesso.
Ovviamente, quanto sopra esposto a proposito degli importi degli indennizzi vale solo se l’infortunio prevede la completa guarigione del lavoratore.
In caso in cui dall’infortunio consegua la morte o il danno biologico permanente del lavoratore, la situazione cambia completamente.
In caso di morte, l’INAIL assegna una pensione ai superstiti o un contributo erogato una tantum.
Se invece vi è un danno biologico, allora l’Indennità erogata sarà maggiorata e stabilità sulla base del danno e a tal proposito esistono delle tabelle INAIL, che stabiliscono le cifre delle indennità.
Se il danno permanente riguarda una menomazione tra il 6% o il 15% viene erogato un danno in capitale, se invece l’handicap supera il 15% allora l’INAIL eroga un indennizzo in rendita.